In questa guida vedremo come scrivere un articolo impossibile da ignorare, che le persone leggano fino in fondo e possa portare centinaia di visite al tuo blog.
Non parleremo delle solite cose che trovi online.
Quello che vedremo è frutto di ciò che ho imparato negli ultimi 8 anni scrivendo articoli online, molti dei quali sono anche andati virali e hanno ottenuto migliaia di visite.
A dirla tutta è passato anche più tempo da quando ho pubblicato il mio primo articolo su Internet. Probabilmente l’ho fatto su qualche blog dal nome strano e dagli argomenti altrettanto strani.
Il mio passatempo da ragazzino è stato aprire blog e forum sui temi più disparati.
Qualche anno dopo, verso il 2014, ho iniziato però a scrivere per alcuni giornali online. Dal 2019 collaboro con Marketers, la più grande community italiana di imprenditori, professionisti e creativi digitali.
Come Head of Content di Marketers mi è capitato di scrivere, leggere o rivedere centinaia di articoli.
Osservando così tanti articoli da vicino ho notato che c’è una struttura ricorrente in quelli che vanno meglio. All’interno di questa guida te la descriverò nel dettaglio.
Vedremo tutto quello che ti serve sapere per scrivere articoli che spaccano:
- Come trovare la tua nicchia, gli argomenti di cui parlare e il tempo per scrivere un articolo
- 6 principi per far trovare i tuoi articoli su Google e ottenere centinaia di lettori
- La struttura replicabile di un articolo impossibile da ignorare
- 4 abitudini da sviluppare per non restare mai a secco di idee
Iniziamo subito.
I 2 problemi da risolvere per scrivere un articolo interessante
Ci sono due problemi principali che ti potrebbero trattenere dallo scrivere articoli:
- «Non so di che parlare» o, in alternativa, «non ho una nicchia»
- «Non ho tempo»
Ora, in entrambi i casi, devi sapere una cosa: c’è una soluzione e molto spesso queste sono solo scuse per procrastinare.
Lo so perché sono passati anni prima che su questo blog cominciassi a pubblicare con una certa costanza. Prima mi raccontavo esattamente quelle due scuse.
Come risolvere dunque? Voglio darti alcuni consigli per trovare gli argomenti di cui parlare e il tempo per scrivere.
Di cosa parlare?
Partiamo dall’obiettivo: dovresti provare a trovare qualcosa che ti differenzi da tutto ciò che c’è là fuori.
Certo, è sempre più difficile.
Ogni giorno vengono pubblicati migliaia di contenuti al minuto. È un numero spropositato e giustamente non riusciamo a starci dietro.
La nostra attenzione è frastagliata, ma questo non vuol dire che tu debba per forza fare contenuti brevi.
Devi fare contenuti che sappiano attirare e trattenere l’attenzione delle giuste persone.
Come si fa? L’errore più banale per non riuscirci sarebbe partire direttamente dallo scrivere l’articolo.
No, dobbiamo scavare più a fondo.
Ho parlato per la prima volta di quello che ti sto per raccontare al Marketers Connect.
Sul palco ho spiegato come tutti possiamo creare contenuti irresistibili, capaci di catturare e trattenere l’attenzione altrui a lungo, placando la FOMO.
Le persone sono disposte ad ascoltarci in alcuni e specifici casi:
- Ci riconoscono come autorevoli per l’argomento che stiamo trattando
- Stiamo raccontando loro qualcosa che non conoscevano, ma che li interessa
La verità è che molto probabilmente anche tu hai almeno un argomento di cui parlare, per cui sei autorevole e che potenzialmente può attrarre centinaia o anche migliaia di persone.
Il problema è che ancora non sai come cercarlo.
Nelle prossime righe faremo esattamente questo. Seguimi con attenzione e presto ti sarà tutto molto più chiaro.
Prendi carta e penna e rispondi a queste 3 domande nel modo più esaustivo possibile:
- Cos’è qualcosa che hai fatto o vissuto nella tua vita e che il 95% della popolazione non ha fatto o vissuto?
- C’è qualcosa in cui ti sei impegnato o hai studiato almeno negli ultimi 2 anni e che puoi trasferire agli altri in molto meno tempo?
- Quali sono gli argomenti a cui pensi più frequentemente quando ti annoi o sei sotto la doccia? (ok, magari non tutti :D)
Io stesso, prima di aprire questo blog, mi sono preso del tempo per riflettere sulle domande che ti ho appena fatto.
Negli ultimi anni mi sono laureato in lettere, ho lavorato e lavoro come pubblicitario e ho passato davvero molto tempo a studiare Internet, i social media e il modo in cui stanno cambiando la società.
Ecco perché su questo blog parlo di argomenti come la FOMO, le filter bubble e via dicendo.
Prenditi del tempo e rifletti. Vedrai che troverai uno o più argomenti che ti interessano e di cui puoi parlare agli altri.
Non è detto che tu debba già essere un esperto. Lo diventerai nel tempo: scrivere articoli sarà la tua palestra.
Come trovare il tempo per scrivere
Perché dovresti scrivere articoli?
Pensaci, perché avere una motivazione chiara ti aiuterà a essere costante e sì, anche a trovare il tempo di scrivere.
Come stavo dicendo poco fa, aprire un blog è un ottimo modo per facilitare l’apprendimento.
Una volta che hai trovato un tema o un argomento che ti interessa scrivere articoli a riguardo ti aiuterà a imparare molto più in fretta.
La scrittura è una forma di ragionamento. Ti permette di consolidare le informazioni, metterle in ordine e sviluppare un pensiero critico.
Scrivere di un argomento che vuoi studiare o che ti appassiona ha anche altri vantaggi.
Il primo è che ti sarà semplice trovare cose di cui parlare. Semplicemente ti basterà documentare il tuo percorso.
Potrai, per esempio, raccontare cos’hai imparato dall’ultimo libro. Parlarne ti aiuterà a ricordarlo di più e più a lungo.
A un certo punto potresti anche scrivere articoli più approfonditi su temi più ampi. Questo ti aiuterà a mettere in ordine le idee che ti stai facendo.
Ciò ha anche un vantaggio implicito, che l’altro motivo per cui dovresti iniziare a scrivere articoli online.
Mentre lo fai, ti costruirai un pubblico di persone interessate agli stessi argomenti a cui sei interessato tu.
Esatto, è molto probabile è che ci siano migliaia di persone che sono appassionate dello stesso argomento che tratti.
Può essere tanto la letteratura americana che la pesca sportiva.
Scrivere un articolo è una nuova opportunità di raggiungere decine o centinaia di queste persone.
[grafica su questo concetto]
Per loro, ben presto, potrai diventare un punto di riferimento. Se vogliamo usare un termine spesso abusato, un influencer.
Tieni sempre bene a mente queste cose.
È molto probabile che all’inizio non avrai subito centinaia di lettori. È perfettamente normale, serve tempo.
Il segreto sta tutto nella costanza. A sua volta il segreto della costanza è avere ben chiaro perché stai facendo quello che stai facendo.
Fai un passo alla volta. Questo è un principio che puoi applicare anche al tuo metodo di scrittura.
Ti racconto cosa faccio per scrivere articoli anche da diverse migliaia di parole, come questo, in poche settimane:
- Ho una lista di articoli da scrivere, salvata sul mio Notion. Non è un vero e proprio calendario editoriale, ma un contenitore di spunti da sviluppare.
- Per ciascuno di questi spunti mi segno le domande più frequenti a cui posso rispondere e alcuni punti che voglio trattare.
- Ogni giorno, possibilmente di mattina, scrivo almeno 500 parole. Non mi do particolari limiti, sto scrivendo una bozza, che poi riguarderò.
- Un piccolo trucco che spesso applico è questo: cammino e detto a Siri quello che voglio scrivere. Ho scoperto casualmente che questa cosa ha anche delle basi neuroscientifiche.
- A un certo punto mi ritrovo con un bel po’ di materiale. È il momento in cui inizio a selezionare le cose migliori e a metterle in ordine.
Questo è il metodo che personalmente seguo.
Fammi sapere se proverai a usarlo e se ti sarà utile.
Detto questo, una volta che abbiamo trovato gli argomenti di cui parlare e il tempo per scrivere, possiamo procedere.
Stiamo per vedere delle cose essenziali da fare per far trovare i tuoi articoli e, soprattutto, far sì che le persone li leggano fino alla fine.
I 3 pilastri per scrivere articoli che attirano e trattengono l’attenzione
Esistono essenzialmente due strade per portare delle persone a leggere il tuo articolo e attirare la loro attenzione:
- la SEO (search engine optimization)
- la pubblicità online.
Ora, la pubblicità online consiste semplicemente nel comprare dello spazio per far vedere il tuo articolo su un altro sito web.
Questo sito può essere Facebook, così come un altro social network o sito web:
L’altra strada, invece, è portare il traffico dai motori di ricerca. Ovviamente Google è quello più usato.
La SEO
La SEO è l’insieme di strategie che puoi usare per classificarti tra le prime posizioni tra i risultati di Google e avere così più persone che leggono ciò che scrivi.
Specialmente all’inizio puntare sulla SEO ha diversi vantaggi:
- Fare SEO ha meno costi del fare pubblicità online
- Un articolo posizionato su Google ti può portare traffico per mesi, se non anni
- Le persone che arrivano da Google hanno espresso il desiderio di informarsi sull’argomento che tratti, quindi saranno in media più attente e disposte ad ascoltarti.
Questo non vuol dire che tu non debba fare advertising, anzi: l’ideale sarebbe iniziare sin da subito, anche con piccole somme.
Adesso, tuttavia, vedremo alcuni principi che ti aiuteranno a scrivere un articolo che possa posizionarsi in prima pagina su Google.
Sono cose molto semplice che puoi applicare immediatamente, mentre stai scrivendo.
Come scrivere un articolo da prima pagina su Google
Uno dei primi articoli che ho scritto su questo blog è questo:
Quando l’ho pubblicato avevo aperto il blog da poco tempo e avevo fatto giusto pochi accorgimenti per migliorare il suo posizionamento su Google.
Eppure, seguendo i principi che sto per darti, in qualche mese – il tempo minimo che serve a un nuovo blog per cominciare a posizionarsi su Google – ha iniziato a macinare ogni mese nuovi lettori.
Ecco da quante persone è stato visitato a oggi:
Segui con attenzione quello che sto per dirti. Sono consigli che potrai applicare già appena avrai finito di leggere questa guida.
Ecco sei cose su cui devi concentrati quando vuoi scrivere un articolo:
La keyword
La parola chiave (keyword) è nient’altro che quello che scrivi su Google quando fai una ricerca.
Quello che dovresti fare prima di metterti a scrivere, se vuoi avere più possibilità di finire in prima pagina, è studiare ciò che le persone cercano su Google.
Esistono diversi strumenti – gratuiti e a pagamento – per fare questo studio, che in gergo è definito «keyword research».
Io ti consiglio di partire proprio dal fare una ricerca su Google.
Se hai un’idea per un articolo, comincia dal cercare la parola chiave di quell’articolo.
Facciamo un esempio: vuoi scrivere un articolo sulla scrittura creativa.
Già solo digitando la parola «scrittura creativa» nella barra di ricerca, come puoi vedere qui sotto, Google ti darà alcune spunti su cose di cui parlare:
Tutte quelle che vedi sono potenziali keyword.
Ne troverai altre in basso, nella sezione «Ricerche correlate»:
Salvale man mano. A questo punto potresti anche usare un tool per la keyword research così da valutare quali siano quelle su cui ha più senso fare un articolo.
Devi sapere che non tutte le keyword sono uguali.
Alcune sono più ricercate di altre. Allo stesso tempo ce ne sono alcune per cui più facile posizionarsi e altre per cui è più facile.
Come si fa a saperlo? Vengono in nostro aiuto i tool che ti dicevo. Ecco 3 che ti consiglio:
Sono strumenti a pagamento, ma hanno tutti anche funzionalità gratuite.
La scelta migliore saranno le keyword più ricercate e per le quali, secondo i dati di questi strumenti, sarà più semplice posizionarsi.
L’intento di ricerca
Al di là dei tecnicismi, la cosa più importante è scrivere contenuti realmente interessanti per chi li trova.
Google decide i risultati della prima pagina seguendo decine di criteri.
Nessuno li conosce davvero tutti.
Uno dei più importanti, se non il più importante, è il tempo medio che le persone passano su una determinata pagina, una volta che l’hanno trovata.
Se per qualche strano motivo ti posizionassi per primo e nessuno leggesse il tuo articolo, stai pur certo che presto saresti penalizzato.
Come far sì quindi che le persone trovino interessante il tuo articolo?
Semplice, dai alle persone che cercano. Devi soddisfare il loro intento di ricerca.
L’intento di ricerca è semplicemente il motivo per cui una persona sta cercando qualcosa su Google.
Vuole informazioni? Desidera comprare qualcosa? Ha bisogno di andare su un sito specifico?
I motivi possono essere diversi, ma anche qui è lo stesso Google a venirci in aiuto.
Molto spesso nella pagina con i risultati di ricerca troverai un box simile a questo:
Queste sono alcune delle domande alle quali chi cerca «scrittura creativa» vuole risposta.
Indovina?
Sarà esattamente quello che dovrai fare nel tuo eventuale articolo su quella keyword.
Un’altra cosa che ti consiglio di fare è studiare i primi 10 articoli che Google ha posizionato per quella parola chiave.
Se sono lì, c’è un motivo.
A te sta il compito di capire qual è. Aprili tutti e analizzali, facendoti alcune domande:
- Quali sono gli argomenti che trattano?
- Ci sono immagini? Video?
- Sono contenuti brevi o lunghi?
- Secondo te dicono tutto o c’è qualcosa che manca?
Questo è un esercizio che ti tornerà utile per il prossimo passaggio.
La differenziazione
Come abbiamo detto prima, Google decide quali pagine mostrare come risultati di una ricerca in base a una serie di fattori.
Ora è bene concentrarsi su quelli su cui puoi agire mentre scrivi un articolo.
Abbiamo già detto che dovresti fare una keyword research, trovare le domande più comuni sull’argomento che vuoi trattare e studiare quelli che sono gli attuali risultati delle ricerche che ti interessano.
La cosa che devi fare adesso è capire come differenziarti.
Facciamo qualche esempio per capirci.
- Se tutti gli articoli sono muri di testo senza immagini e video, potrebbe essere intelligente scrivere un contenuto formattato meglio, arricchito da foto e video che possono aiutare le persone a capire meglio l’argomento di cui vuoi parlare.
- Al contrario se tutti gli articoli sono brevi o comunque potrebbero essere arricchiti, allora fare un articolo più dettagliato potrebbe essere la scelta migliore.
Questo aumenterà di molto le tue probabilità di apparire in prima pagina.
L’interesse di Google è essere sempre più utile a chi lo usa, quindi offrire un contenuto diverso o più completi degli altri può fare il loro gioco.
Questo è lo stesso identico ragionamento che ho fatto quando ho scritto il mio articolo sugli esercizi di scrittura creativa.
La cosa che mi era saltata all’occhio era che tutti gli articoli che già si classificavano bene per quella keyword davano una serie di esercizi da fare, ma senza una vera sequenzialità.
Non c’era un percorso da seguire, bensì semplici esercizi da fare.
Per molti probabilmente basta questo, tuttavia ci sarà anche chi preferisce avere una strada tracciata.
Così ho costruito un percorso da 66 esercizi (più di quanti ne proponesse chiunque altro), spiegando anche come prendere l’abitudine di scrivere.
Risultato?
In pochi mesi è diventato l’articolo più letto del mio blog da poco lanciato.
Non avevo ancora fatto nessun lavoro di SEO più tecnica, eppure quel singolo articolo, come ti ho fatto vedere, ha iniziato a portarmi e mi porta tutt’ora centinaia di visite al mese.
I link
I link sono il passaparola del web.
Cosa significa? Ti spiego subito cosa intendo.
Google, per capire se un sito è o meno autorevole, controlla gli altri siti che l’hanno linkato.
Se altri siti che sono già autorevoli lo hanno fatto, allora parte della loro autorevolezza sarà trasferita al sito che Google vuole valutare.
Questo è il principio della link building, un’attività molto importante per la SEO.
Per te si traduce in una regola da seguire quando vuoi scrivere un articolo: se possibile, linka siti autorevoli che possano essere utili a chi sta leggendo.
Poco fa ti ho linkato alcuni tool che puoi usare per la keyword research.
Nel resto della guida troverai altri link ad altre risorse che ti potranno essere utili.
Questo è un buon segnale per Google, che apprezza quando inserisci link a risorse che possono aiutare gli utente.
Il motivo è semplice: migliora l’esperienza della persona, che sarà soddisfatta dell’aver usato e tornerà sempre più spesso a usarlo.
I link hanno anche un’altra funzione: far scoprire Google quali sono gli articoli più importanti del tuo blog.
Non scenderò nei particolari, ma devi sapere che lo stesso principio di cui abbiamo appena parlato vale anche per il tuo stesso blog.
Google darà maggior importanza alle pagine che linkerai più spesso.
Se in un articolo parli di qualcosa che hai approfondito in un altro, dunque, è bene rimandare all’articolo dove trovare l’approfondimento.
I metadata
I metadata, in breve, sono quei dati che descrivono il tuo articolo agli occhi di Google.
Per capire di cosa sto parlando ti basta guardare questa pagina dei risultati:
Il titolo, evidenziato in blu, è un esempio di metadata. Un altro è la descrizione del risultato.
È importante ottimizzare questi dettagli per due principali motivi:
- Contribuiscono a far capire a Google di cosa stai parlando e, dunque, aumentano le tue probabilità di posizionarti
- Aumentano le possibilità che una persona scelga proprio il tuo articolo in mezzo agli altri risultati.
Più avanti vedremo alcuni consigli per scrivere titoli efficaci. Intanto, invece, ecco qualche consiglio per le tue descrizioni:
- Tieniti sempre al massimo sui 150 caratteri
- Rendi subito chiaro perché qualcuno dovrebbe leggere il tuo articolo o comunque crea curiosità
- Cerca di usare la keyword principale nel testo della descrizione.
Il miglior plugin per posizionarti su Google: RankMath
Ora, è abbastanza impossibile ricordarsi tutte queste cose ogni volta che vuoi scrivere un articolo.
Per fortuna c’è un alleato che può venire in tuo aiuto: RankMath.
RankMath è un plugin per WordPress, la principale piattaforma usata per creare blog, che ti aiuta a ottimizzare la SEO, in maniera molto intuitiva.
È lo stesso plugin che uso su questo blog.
Il suo funzionamento è molto semplice: una volta che lo avrai installato, ti basta inserire la keyword principale dell’articolo.
Il plug-in ti darà, in automatico, un punteggio per valutare quanto il contenuto sia ottimizzato e dei consigli per migliorarlo.
Man mano che applicherai quei consigli vedrai aumentare il punteggio che RankMath dà al tuo articolo.
Chiaramente è solo un’indicazione.
Anche se raggiungessi 100 punti su 100, non è detto che l’articolo si posizioni al primo posto. Così come, se avessi un punteggio basso, non è impossibile che ciò accada.
Tieni anche presente che questo plugin è pensato per l’inglese, quindi ha qualche piccolo limite per l’italiano.
Sta a te essere malleabile e capire quali sono i consigli effettivamente utili e quali no.
Il principio da seguire sempre è prediligere la naturalità della lingua, evitando anche un’eccessiva ottimizzazione, che agli occhi di Google potrebbe sembrare addirittura sospetta.
Bene, quello che abbiamo visto fin qui ti aiuterà a scrivere un articolo che abbia buone possibilità di portarti traffico da Google.
La SEO, tuttavia, è una materia molto ampia e complessa. Questi consigli sono alcune cose che puoi fare per approcciarti all’ottimizzazione per i motori di ricerca.
Se ti va di approfondire, ti consiglio di leggere queste risorse:
- Questa guida al SEO copywriting che ho scritto qualche tempo fa per Marketers, ma che è ancora molto attuale
- Questa guida introduttiva alla SEO che ti aiuterà a costruire blog e siti web ottimizzati per i motori di ricerca
Detto questo, possiamo passare al secondo pilastro: la struttura.
La struttura dell’articolo
Benché tu possa non rendertene conto, quando scrivi e pubblichi un articolo stai chiedendo alle persone di pagare per leggerlo.
Sì, anche se il tuo blog è del tutto gratuito.
Stai chiedendo di pagare in valute anche più preziose del denaro: il tempo e l’attenzione.
Questa è una cosa che quasi sempre è sottovalutata, ma fa la differenza.
Devi dare motivi per leggere il tuo articolo alle persone che potrebbero essere interessate.
Sono sicuro che là fuori migliaia di articoli, libri, film, serie tv e altri contenuti sono completamente ignorati perché chi li ha creati non era consapevole di ciò che stiamo per vedere.
Come si fa a catturare e a trattenere l’attenzione altrui?
È un gioco di secondi.
Decidiamo in pochissimi secondi se leggere o meno un articolo che ci è apparso sul feed di un social media o in prima pagina su Google.
Ecco perché dobbiamo lavorare sugli elementi che compongono la struttura dell’articolo:
- Titolo
- Introduzione
- Titoli dei paragrafi e sottotitoli
- Corpo dell’articolo
- Immagini
- Conclusione
Scendiamo nel dettaglio e vediamo con precisione cosa devi fare per scrivere un articolo impossibile da ignorare.
Titolo
Il titolo è la parte più importante del tuo contenuto.
È la prima cosa – e molto spesso l’unica – che i tuoi potenziali lettori vedranno.
La funzione del titolo è molto semplice: incentivare chi lo sta leggendo aprire l’articolo. Come si fa?
Come prima cosa devi pensare a dove le persone troveranno quell’articolo.
I luoghi principali sono due: Google e i social network. Su Google il tuo articolo sarà circondato da altri articoli simili. Nel caso dei social network, invece, il gioco si fa anche più complicato.
Tuttavia, in entrambi i casi, c’è un principio da seguire: se vuoi che qualcuno ti legga, devi dargli un chiaro motivo per farlo.
Immagina che nella testa della persona avvenga una sorta di transazione inconscia. La valuta è il suo tempo, quindi devi assicurarti che sia subito chiaro cosa riceverà in cambio se leggerà il tuo articolo.
È importante che già dal titolo sia chiaro il beneficio della lettura.
Più avanti ti darò anche alcuni esempi che puoi prendere come spunto per scrivere titoli efficaci e in grado di catturare l’attenzione.
Ora però vediamo un’altra cosa altrettanto importante.
Introduzione
Se il titolo determina le possibilità che il tuo articolo venga aperto, l’introduzione influisce sulle probabilità che venga letto fino in fondo.
Oggi, come dicevamo all’inizio, siamo inondati di contenuti e stimoli. Mantenere l’attenzione è la vera sfida di ogni content creator.
Le possibilità di vincerla aumentano se l’introduzione è scritta secondo i principi che ti sto per spiegare.
L’introduzione deve agganciare il lettore e creare in lui o lei il desiderio di continuare la lettura. Vediamo come fare.
La prima frase dovrebbe rafforzare il beneficio che hai lasciato intendere nel titolo. Guarda la prima frase di questa guida:
In questa guida vedremo come scrivere un articolo impossibile da ignorare, che le persone leggano fino in fondo e possa portare centinaia di visite al tuo blog.
Subito dopo continua così:
Quello che vedremo è frutto di ciò che imparato negli ultimi 8 anni scrivendo articoli online, molti dei quali sono anche andati virali e hanno ottenuto migliaia di visite.
Qui ti ho dato un motivo per ascoltarmi.
Se stai scrivendo una guida, devi lasciar intendere perché puoi avere qualcosa di interessante da dire. Il discorso vale però per qualsiasi altro contenuto.
Se stai scrivendo un articolo su un fatto di attualità, per esempio, cerca di far capire subito in base a cosa hai maturato il tuo punto di vista o lascia intendere qual è.
L’ultima cosa da fare nell’introduzione è far salire la fotta di iniziare a leggere. Come? Prendo di nuovo come esempio l’introduzione che ho scritto per questa guida:
Come Head of Content di Marketers mi è capitato di scrivere, leggere o rivedere centinaia di articoli.
Osservando così tanti articoli da vicino ho notato che c’è una struttura ricorrente in quelli che vanno meglio. All’interno di questa guida te la descriverò nel dettaglio.
Vedremo tutto quello che ti serve sapere per scrivere articoli che spaccano:
-
Come trovare la tua nicchia, gli argomenti di cui parlare e il tempo per scrivere un articolo
-
6 principi per far trovare i tuoi articoli su Google e ottenere centinaia di lettori
-
La struttura replicabile di un articolo impossibile da ignorare
-
4 abitudini da sviluppare per non restare mai a secco di idee
Capisci?
Devi far ingolosire chi deve leggerti. (Questo discorso, in realtà, vale per qualunque contenuto: video YouTube, podcast, Instagram Stories, etc.).
Arrivato a questo punto la persona sarà incentivata a prestarti attenzione.
Titoli dei paragrafi e sottotitoli
È arrivato il momento di introdurre un concetto molto importante: lo skimming.
Online si legge in modo diverso rispetto all’offline.
Potrai capirmi facilmente pensando alla tua esperienza.
Quando leggi su uno schermo, invece che su un foglio di carta, salti da un punto all’altro e difficilmente leggi tutto per intero.
È molto probabile che tu stia leggendo questa guida proprio così.
Questo è importante: se vuoi scrivere un articolo, prima di tutto fai attenzione a cosa ti succede quando ne leggi uno.
Se non tieni in considerazione lo skimming, lo skimming affosserà ciò che hai scritto.
Ciò che dovresti fare è costruire il testo avendo già chiaro che chi lo leggerà sarà portato a scorrerlo velocemente, leggere qualche pezzo qua e là, andando alla ricerca di cose che lo interessano nel minor tempo possibile.
Cosa devi fare nel pratico?
Nei prossimi paragrafi vedremo esattamente come far sì che chi fa skimming rimanga comunque incollato al tuo articolo.
Intanto, prima di iniziare, una buona notizia: se avrai scritto l’introduzione come ti ho consigliato, avrai fatto già metà del lavoro.
L’altra cosa da fare è concentrarsi sugli aspetti più visibili del tuo articolo. Un esempio? I titoli dei paragrafi.
L’insieme di questi titoli costruiscono uno scheletro dell’articolo.
Agli occhi dello skimmer compulsivo forniscono una rapida visione d’insieme di quello che troverà al suo interno.
Ecco perché i titoli dei tuoi paragrafi devono seguire gli stessi principi di cui ti parlavo per il titolo principale.
Anche questi titoli devono suscitare curiosità e agganciare nuovamente chi sta scorrendo la pagina.
Il lettore deve trovare quante più conferme sul fatto che il tempo che sta passando o passerà a leggerti sarà tempo ben speso.
Se anche tu sei tra gli skimmer compulsivi, per esempio, ecco alcuni titoletti che ti sei trovato di fronte scrollando questa guida:
- I 3 pilastri per scrivere articoli che attirano e trattengono l’attenzione
- Come scrivere un articolo da prima pagina su Google
- Come non restare senza idee per scrivere un articolo: 5 abitudini da provare
Vedi?
Sono tutti titoli che ti confermano che sì, se vuoi imparare a scrivere un articolo, sei nel posto giusto.
Corpo dell’articolo
Il corpo dell’articolo deve essere costruito secondo un ordine preciso e dovrebbe contenere altri segnali in grado di riattivare l’attenzione dello skimmer.
Ora, partiamo dalle fondamenta: nessuno leggerà per intero il tuo articolo se le informazioni non sono disposte secondo un ordine.
Un modello che tanti consigliano di seguire è quello della piramide rovesciata.
Il concetto è molto semplice: devi inserire le informazioni più importanti all’inizio e man mano quelle di approfondimento.
Questo è un modello pensato per il giornalismo. Personalmente penso che non sia adatto se vuoi scrivere un articolo per un blog o comunque che debba andare online.
Possiamo adattarlo un po’.
Abbiamo già detto che, all’inizio del tuo articolo, dovresti inserire degli elementi che aiutino a capire alla persona:
- Perché deve leggere proprio quella guida
- Cosa troverà al suo interno
- Che risultati otterrà dalla lettura
Per il resto ti consiglio di prendere un foglio bianco e partire segnandoti dei punti per ogni argomento che vuoi trattare.
Dopo che avrai scritto tutto mettili nell’ordine che secondo te ha più senso.
Successivamente decidi dei paragrafi e dei sottoparagrafi in cui dividere il testo, così che già a prima occhiata l’ordine sia chiaro a chi arriva.
Questo incrementerà molto le possibilità che il tuo articolo venga letto più a lungo.
L’altra cosa che devi fare, come ti dicevo, è disseminare il testo di segnali che possano riattivare l’attenzione:
- grassetti
- corsivi
- citazioni
- spazi bianchi
- elenchi puntati (come questo)
Tutto questo ti aiuta a spezzare la monotonia dei muri di testo. I muri di testo sono il nemico numero uno di chi scrive online.
Hai notato che in questa guida vado a capo molto spesso? Ricordo ancora di aver scritto tutta la bozza del primo capitolo della mia tesi di laurea triennale così. Il relatore non la prese benissimo 😀
In quel contesto andare troppo spesso a capo è sbagliato, ma non su internet.
Su internet lunghi muri di testo scoraggiano le persone dal leggere, proprio perché leggere online è più faticoso.
Devi alleggerire questa fatica, usando gli strumenti che ti dicevo poco fa.
Grassetti e corsivi sono segnali per far risaltare qualcosa di importante, che potrebbe riaccendere la curiosità dello scrollatole (ancora: prova a dare un’occhiata al come sono usati in questa guida).
Le citazioni, che se usi WordPress hanno in automatico uno stile diverso, sono un elemento grafico che si distingue dal resto.
Gli spazi bianchi sono ottimi per dare rilevanza a dei concetti e far respirare il lettore.
C’è anche un altro strumento che puoi usare per ottenere questi risultati.
Immagini
Esatto, quest’altro strumento sono le immagini.
Come vedi, anche io ho usato diverse immagini, soprattutto screenshot.
Gli screenshot mi servono per facilitarti la comprensione di ciò che racconto o a fornirti prove di ciò che dico.
Tuttavia, anche se stessi scrivendo un tipo di articolo diverso, le immagini sarebbero fondamentali.
Ti consiglio di usare, se possibili, foto che possano dare un tocco di unicità al tuo articolo.
Meglio ancora se in queste foto ci fossi tu o comunque ci fossero delle persone.
Molti studi scientifici sostengono che il nostro occhio è naturalmente più attratto da immagini dove siano presenti altri esseri umani.
Questo è un altro piccolo trucco che puoi impiegare per mantenere l’attenzione dei tuoi lettori alta.
Tuttavia, se non hai foto tue o ne volessi di più particolari, tieni che presente che non può usurare qualsiasi immagine trovata online.
Molto spesso le foto che trovi su Google Immagini sono protette da copyright. Ergo, non puoi usarle, a meno di non pagare una licenza.
C’è un’alternativa gratuita: le immagini non protette da copyright. Ci sono diversi siti dove puoi trovarne:
Questo e gli altri accorgimenti che abbiamo visto ti aiuteranno a far arrivare fino alla fine chi inizia a leggere il tuo articolo.
Ma poi? Cosa fare quando arrivano alla fine?
Conclusione
La conclusione è spesso la parte più rognosa da scrivere.
Eppure è potenzialmente la parte più importante per te. Tra un attimo vedremo perché.
È chiaro che il modo di concludere un articolo dipende da dove quell’articolo sarà pubblicato.
La conclusione di un articolo di giornale sarà di certo diversa da quella di un articolo per un blog, ma in ogni caso potresti ricapitolare ciò che hai detto oppure dare una tua opinione finale sull’argomento trattato.
Quando scrivi online, tuttavia, c’è una cosa che è importante inserire alla fine di un contenuto: la CTA, cioè call-to-action (letteralmente: chiamata all’azione).
Nel marketing la CTA consiste semplicemente nell’invitare una persona a fare un’azione che ci interessa.
Può essere iscriversi a una newsletter, scaricare un’app o un pdf, comprare un prodotto, votare un candidato politico o qualunque cosa.
Cos’è la cosa che più ti interessa se ti piace scrivere articoli? Probabilmente che anche i tuoi prossimi articoli vengano letti.
Uno dei migliori modi per riuscirci è invitare le persone a iscriversi alla tua newsletter. Alla fine ricordati di inserire un box o due righe per farlo.
L’editing
Molto spesso chi è alla prime armi salta questa fase, ma è spesso la più importante, quindi presta attenzione.
La differenza tra lo scrivere un articolo come tanti e un articolo che, invece, riesce ad attirare l’attenzione di centinaia di persone sta proprio nell’editing.
Attenzione, cosa intendo per editing?
Non è solo la correzione di errori, refusi o piccole sviste. Quella è al massimo una prima fase. Tuttavia, se vuoi scrivere un articolo eccellente, devi spingerti un po’ oltre.
La prima cosa da fare è scrivere la bozza nel minor tempo possibile.
Se seguirai un metodo simile a quello che ti ho consigliato all’inizio di questa guida, probabilmente avrai già appunti che presi giorno per giorno.
Non farti frenare dalla sindrome del foglio bianco. Il modo migliore per superarla è scrivere.
La prima bozza non sarà mai perfetta e, anzi, non deve nemmeno esserla.
È un tentativo di mettere in ordine le idee, farne nascere di nuovo e dare forma a ciò che hai in testa.
Una volta che l’avrei scritta lasciala da parte per qualche giorno.
Più tempo passa e più sarai distaccato da quello che hai scritto. Questo ti renderà l’editing incredibilmente più semplice.
Far passare del tempo farà risaltare maggiormente errori che, per via dell’abitudine, non avresti mai notato prima.
Allo stesso tempo, ti assicuro, dopo qualche giorno ti sembrerà di leggere qualcosa scritto da un’altra persona, quindi sarai pure in grado di trovare qualcosa che non quadra o qualche concetto che puoi esprimere meglio.
Quando riprenderai l’articolo in mano ci sono tre principi da seguire: taglia, semplifica e chiarisci.
Ecco alcuni consigli per riuscirci:
- Rileggi l’articolo per intero almeno una volta. Taglia man mano che leggi le frasi che sono di troppo. La prima rilettura deve servirti a sfrondare i rami. Segnati anche i punti poco chiari o che comunque possono essere approfonditi o detti meglio.
- Cerca di non fare paragrafi troppo lunghi. C’è chi consiglia di non superare le righe per paragrafo. Altri consigliano di scrivere frasi non più lunghe di 20 parole. L’importante è non scrivere mattoni di migliaia di parole, con interlinea 1 e grandezza del font a 12 pixel.
- Semplifica le frasi quando è possibile. Al di là della lunghezza, una frase con molte subordinate tende a essere più complicata da leggere. Ogni volta che ti rendi conto di aver usato tante frasi subordinate prova a semplificare.
- Mettiti nei panni di chi leggerà l’articolo. Alcune cose per te potrebbero essere scontate, ma per gli altri non lo sono. Quando stai rileggendo ciò che hai scritto prova a pensare a tutte le domande, i dubbi e le cose che potrebbero venire in mente a chi sta scoprendo per la prima volta quello che stai dicendo.
- Se hai citato studi, ricerche, notizie dichiarazioni altrui, aggiungi la fonte. Possibilmente metti anche il link del sito dove è possibile trovare la risorsa originale. Questo è anche un piccolo trucco per migliorare la SEO.
- Aggiungi la formattazione. Abbiamo già visto perché è importante, quando abbiamo parlato di skimming. Un buon test da fare è, dopo aver aggiunto tutti gli elementi che ti ho consigliato prima, metterti nei panni dello skimmer e capire se il tuo articolo saprà comunque trattenere la loro attenzione.
Questi sono solo alcuni consigli che puoi applicare per scrivere bene.
Puoi dare un’occhiata anche a questi ormai famosissimi consigli di Umberto Eco per avere una guida sempre sotto mano.
Come non restare senza idee per scrivere un articolo: 4 abitudini da sviluppare
Siamo arrivati quasi alla fine di questa guida.
All’inizio abbiamo visto come trovare idee e tempo per scrivere un articolo e quindi in che modo far sì che le persone lo trovassero e leggessero.
Prima di concludere però voglio lasciarti alcuni consigli molto pratici per avere sempre nuovi spunti per nuovi articoli.
Sono precisamente quattro abitudini che potresti sviluppare già da ora.
Prendere il controllo della tua attenzione
La maggior parte delle persone s’informa principalmente attraverso Facebook, Instagram, TikTok e altri social network.
C’è un grosso problema in questo: così facendo, non sei tu a controllare la tua attenzione, ma a farlo sono gli algoritmi di queste piattaforme.
Se vuoi scrivere articoli migliori, devi essere in controllo degli input che dai alla tua mente. Per farlo, prima ancora, devi controllare la tua attenzione, cioè scegliere deliberatamente cosa leggere, ascoltare o guardare.
Scegliere con attenzione le fonti da cui ti informi è il più grande investimento che puoi fare oggi, se sei o vuoi diventare un content creator.
Ti consiglio di seguire pochi e selezionati quotidiani, magazine, blog, newsletter, canali YouTube o podcast.
Il mezzo importa poco: scegli quelli con cui ti trovi meglio. L’importante è evitare di esporsi a troppi stimoli.
Un altro consiglio che puoi applicare per trovare il tempo di informarti è facilitarti la vita:
- Prenditi venti o trenta minuti ogni giorno, magari al mattino, in cui leggi o comunque consumi contenuti. Evita di farti inghiottire dal vortice.
- Iscriviti a newsletter sugli argomenti che ti interessano. Non esagerare, evita di iscriverti a più di tre o quattro newsletter. Possono essere uno strumento straordinario per non dover rincorrere i contenuti, ma avere già una selezione di quelli più importanti.
- Quando trovi qualcosa che ti interessa salvalo in un tool come Instapaper. Instapaper è uno strumento straordinario: diventerà praticamente il tuo giornale digitale, solo con contenuti davvero interessanti. Ti basterà aprirlo per sapere che dentro ci troverai cose che ti hanno acceso una lampadina.
Leggere di più e meglio
Su Internet trovi spesso liste di libri da leggere, consigliate da questo o quell’influencer oppure imprenditore multimilionaria.
Questa però non è la strada giusta.
I libri sono come chiacchierate con persone interessanti e, per te, possono essere una miniera di idee nonché una palestra per migliorare la tua scrittura.
Il modo migliore per leggere di più è leggere libri che ti appassionino, quindi che trattino argomenti che vuoi approfondire.
Allo stesso tempo non aver timore di lasciare libri che ti annoiano. Il mondo è pieno di cose di leggere.
Anzi, a questo proposito, un piccolo trucco per trovare i libri giusti: usa Goodreads.
Goodreads è un social network per i libri: puoi creare il tuo profilo, inserire i libri che hai letto che ti sono piaciuti, tenere traccia dei libri che leggi e ricevere consigli personalizzati.
Purtroppo non è molto diffuso in Italia, ma già la possibilità di poter gestire la lista dei libri che vuoi leggere e trovare spesso recensioni molto ben argomentate è ottima.
Ultimo consiglio: parla dei libri che leggi con altre persone. Organizzare un club del libro può essere un buon modo per farlo e per nascere nuove idee.
Costruisciti una cassetta degli attrezzi
Poco fa ti ho parlato di Instapaper, che è di diritto nella classifica delle 5 app che mi hanno svoltato la vita.
Avere gli giusti strumenti ti può aiutare davvero tanto nella tua carriera come content creator. Ecco quelli che ti consiglio:
- Feedly. È un raccoglitore di fonti: ti permette di avere in un unico posto giornali, blog e magazine che leggi. È gratuito, ma ha anche una versione a pagamento che, tra le altre cose, ti permette di seguire anche le newsletter e di catalogare le notizie attraverso un’intelligenza artificiale.
- L’app Kindle. Personalmente leggo molto sul Kindle – ho un Paperwhite. Al di là del dispositivo, tuttavia, è molto utile avere anche l’app sul cellulare. Insieme a Instapaper e Goodreads ha sostituito le app dei social sulla schermata principale del mio iPhone. Così facendo, quando prendo il cellulare, ci saranno più possibilità che non passerò il tempo a scrollare senza fine Instagram.
- Spotify. No, non solo per la musica, ma anche per i podcast. Molto spesso mi capita di ascoltarne quando sono in giro. È un ottimo modo per ascoltare conversazioni intelligenti ed esporti a nuove idee. Più o meno gli stessi podcast che trovi su Spotify, li troverai anche su Apple Podcast, quindi usa l’app con cui ti trovi meglio (o che è disponibile sul tuo cellulare).
- Audible. Anche gli audiolibri sono un ottimo modo per trovare nuove idee. Personalmente, così come per i podcast, li ascolto quando sono in viaggio o comunque non sono a casa. Ho un abbonamento ad Audible, ma in passato ho provato anche Storytel. In questo caso ti consiglio di controllare prima i cataloghi degli audiolibri disponibili e poi scegliere la piattaforma che fa per te.
- Streaks. Finora ti ho consigliato app per trovare o gestire nuovi contenuti. Questa è un po’ diversa, ma mi aiuta davvero molto. Siamo tutti presi dal vortice delle cose da fare e spesso finiamo per non trovare il tempo di leggere, scrivere o in generale fare quello che vorremmo davvero. Streaks offre una soluzione molto semplice: impostare dei piccoli obiettivi quotidiani e tenerne traccia. Una volta che li avrai decisi, poi, sarà Streaks a inviarti dei promemoria e ad aiutarti a prendere nuove abitudini.
Creati una lista di articoli da scrivere
Prima di lasciarci però voglio darti un ultimo consiglio: tieni sempre sotto mano una lista di articoli da scrivere.
Non devi per forza avere un rigido calendario editoriale, ma dovresti almeno avere una serie di idee da sviluppare.
Ti basta una qualunque app di note – andrà benissimo quella del cellulare – oppure, se vuoi avere qualcosa di più ordinato puoi usare Notion.
Questo ti aiuterà a sviluppare l’abitudine di scrivere e ti permetterà di non restare mai senza argomenti da trattare.
Se ti servono delle idee da cui partire, ho preparato per te una lista con 12 tipologie di articoli che puoi scrivere.
Nella lista troverai anche degli esempi di titoli efficaci da cui prendere spunto.
Puoi scaricarla gratuitamente inserendo qui sotto il tuo nome e la tua e-mail:
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