Narratore inattendibile: cos’è, come riconoscerlo e 3 esempi (non i soliti)

narratore inattendibile

Ti è mai capitato che, mentre leggevi un romanzo, avessi l’impressione che il narratore ti stesse ingannando? Se sì, potresti essere stato vittima di un narratore inattendibile.

Io sono Felice Lanzaro, e su questo blog sto documentando tutto quello che studio e sperimento per scrivere il mio primo romanzo.

E oggi, in questa lezione, scopriremo tutti i segreti del narratore inattendibile, capiremo cos’è con esempi tratti dalla letteratura contemporanea, e ti darò anche alcuni consigli per crearne uno.

Cos’è un narratore inattendibile?

Un narratore inattendibile (o inaffidabile) è un personaggio, solitamente un narratore interno, che racconta la storia in maniera distorta o menzognera, inducendo il lettore – consapevolmente – in errore.

Questo può avvenire perché questo personaggio:

  • ha una percezione distorta della realtà
  • potrebbe mentire per nascondere qualcosa

Ecco perché, se la storia è narrata da un narratore inattendibile, il romanzo è avvolto dal dubbio e dall’incertezza, e chi lo legge è costretto a interrogarsi di continuo sulla veridicità del racconto.

Queste 3 caratteristiche del narratore inattendibile sono fondamentali

Ogni narratore inattendibile ha le sue caratteristiche proprie e personali, ma alcune peculiarità sono abbastanza comuni:

  • Manipolazione della realtà: la realtà del narratore inattendibile è alterata, magari perché così facendo può dare una diversa immagine di sé oppure ottenere dei vantaggi. La manipolazione può essere più o meno evidente.
  • Inconsistenza narrativa: durante il racconto potremmo trovare incongruenze, lacune o addirittura palesi contraddizioni. È importante però che questi elementi siano voluti e ragionati, e non lasciati al caso (in quel caso sarebbero semplici errori nella storia).
  • Motivazioni nascoste: traumi del passato, desideri inconfessabili o un ben preciso piano possono motivare inattendibili. Chiediti: perché mente?

Vuoi 3 esempi di narratore inaffidabile? Leggi questi romanzi

No, non parleremo di Zeno.

Zeno Cosini, il narratore autodiegetico della Coscienza di Zeno, è probabilmente il più famoso, e più citato, esempio di narratore inattendibile nella letteratura italiana.

In altre lezioni ne abbiamo già parlato, dunque oggi voglio farti conoscere – o invitarti ad approfondire, se li hai già letti – dei romanzi diversi.

Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello

Mattia Pascal è un uomo che, insoddisfatto della vita, fugge dalla realtà e diventa un’altra persona.

È dunque il narratore (inattendibile) di una storia paradossale, la storia di un uomo già morto due volte, che non sa nemmeno più come si chiama.

Ciò che racconto è distorto dalla sua prospettiva soggettiva, e lo stesso narratore ammette di aver mentito in passato. Questi sono alcuni elementi che lo rendono un narratore inattendibile.

Lolita di Vladimir Nabokov

Humbert Humbert, il narratore e protagonista del romanzo, è un pedofilo che si innamora di Lolita, una ragazzina di dodici anni.

La sua ossessione morbosa verso la bambina lo spinge a commettere atti orribili, ma Humbert cerca di giustificare le proprie azioni raccontando la storia dal suo punto di vista.

Quello che ne viene fuori è una narrazione pervasa da manipolazioni e menzogne, orchestrata da un personaggio estremamente disturbante.

American Psycho di Bret Easton Ellis

Patrick Bateman, psicopatico, giovane e ricco uomo d’affari di Wall Street, è un altro esempio di narratore inattendibile. Patrick è un personaggio molto complesso, la sua percezione della realtà è distorta dalla malattia mentale, ma non è tutto qui.

Si contraddice spesso, rendendo complicato comprendere quale sia la verità, e mette in discussione lo stesso concetto di verità. Le allucinazioni che Patrick ha sono di frequente presentate come eventi reali, andando ancora di più a complicare la comprensione della storia.

Come creare un narratore inattendibile: 3 consigli per scrittori

C’è un principio che dovrebbe sempre guidarti quando vuoi sperimentare in narrativa. Non esistono regole, se non una: la verosimiglianza.

Non devi raccontare per forza storie vere, ma devono essere sempre storie verosimili. E come si fa a rendere verosimile un narratore inattendibili? Dandogli un perché.

Trova le motivazioni del narratore

Immagina, ancora prima di scrivere il tuo romanzo o racconto, quali sono i motivi che spingono il narratore a mentire o deformare la realtà.

L’inattendibilità di Zeno, per esempio, ha un senso, e questo senso sta in una nemmeno troppo celata critica alla psicoanalisi.

E un’altra domanda da farti è la prossima.

È la voce narrativa giusta?

Non è detto che dalla materia che hai a disposizione, la storia al suo stato grezzo, potrai tirarci fuori il meglio attraverso un narratore inattendibile.

Magari un narratore esterno, onnisciente o limitato, potrebbe essere una scelta migliore o, invece, lo potrebbe essere un narratore interno tradizionale.

Come si fa a saperlo? Non c’è una risposta sempre valida. C’è che puoi provare, tentare, scrivere e riscrivere, e capire cosa funziona di più.

Se però ti convince proprio il tuo narratore inaffidabile, allora ascolta anche il prossimo e ultimo consiglio.

Crea tensione e mistero (ecco come)

Questo è un input più che una indicazione precisa. Un piccolo seme che può far nascere in te delle idee.

Il narratore inattendibile manipola la storia attraverso delle omissioni o altera il significato degli eventi e dà una prospettiva distorta sugli altri personaggi.

Il tuo compito come autore è quello di giocare con queste ambiguità e incongruenze per far nascere nel lettore dei dubbi, farlo interagire col testo, e soprattutto farlo interrogare su ciò che sta leggendo.

Così facendo andrai a creare una storia quanto più intrigante possibile.

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