Come scrivere un libro in 4 fasi, se sei un aspirante scrittore

scrivere un libro

Vuoi scrivere un libro ma non sai da dove iniziare? Prenditi un po’ di tempo e leggi quest’articolo.

Al suo intorno troverai un metodo, che ho seguito per scrivere un libro da ghostwriter, per passare dall’idea al libro finito.

Sì, quando si parla di creatività sembra stonare un po’ parlare anche di metodi, tecniche e strategie da seguire.

Può sembrare una limitazione.

Sono però convinto che non esista libertà, nemmeno creativa, se non c’è un ordine.

È all’interno dell’ordine, cioè del limite, che può avvenire la creazione.

La paura di non farcela è molto spesso solo mancanza di chiarezza della strada da seguire. Quello che stiamo per vedere è proprio questo: una strada da seguire.

Ti permetterà di incanalare le tue energie creative, anche se non hai molto tempo da dedicare alla scrittura.

Vedremo quelle che sono le 4 fasi della scrittura di un libro:

  • Progettazione
  • Scrittura
  • Riscrittura
  • La fase finale

Man mano che leggerai troverai spunti e piccoli esercizi che potrai subito applicare per passare all’azione.

Dunque… non perdiamo altro tempo e partiamo.

Fase 1: Progettazione

Scrivere un libro è un grosso impegno, dunque, prima di partire, devi preparati.

Sarà un percorso lungo e faticoso, ma anche ricco di tante scoperte. Alla fine della scrittura del tuo libro non sarai la stessa persona che sei oggi.

Avrai capito più cose su di te, sull’argomento che ti appassiona e sulla storia che vuoi raccontare.

Non saltare questa prima fase, che farà la differenza tra chi riuscirà a concludere il proprio libro e gli altri.

1. Partiamo dalle basi

Le prime due cose che ti servono per scrivere un libro sono tempo e spazio.

Su come trovare il tempo per scrivere ci torneremo tra poco, ma intanto ti dico già che non dovrai fare nessuna maratona.

Vedremo invece metodi di scrittura che sono sostenibili anche se nella vita studi o lavori.

Stephen King dice di scrivere con la porta chiusa, cioè concentrandosi solo sulla storia e senza star a pensare ai giudizi esterni.

È un consiglio davvero prezioso per scrivere un libro, e nella Fase 2 ci torneremo su.

Intanto però ti consiglio di prenderlo davvero alla lettera.

Trovati uno spazio per scrivere, che possibilmente sia sempre lo stesso, dove chiuderti a scrivere.

Così come per andare a lavoro vai in ufficio o per frequentare le lezioni vai in università, è importante avere un luogo della scrittura.

È un piccolo dettaglio che ti aiuterà a prendere l’abitudine di scrivere – e più avanti parleremo di come sia fondamentale farlo.

Per il tuo cervello, poco alla volta, andare in quella stanza diventerà il segnale che è arrivato il momento di mettersi al lavoro.

2. Prepara la tua cassetta degli attrezzi

Stiamo partendo per un viaggio, dunque dobbiamo essere sicuri di avere tutti gli strumenti che ci servono a portata di mano.

Esistono diverse app per scrivere un libro, ma sono poche quelle che ti servono davvero. Essenzialmente sono due:

  1. Notion
  2. Microsoft Word

app per scrivere un libro notion

Praticamente Notion è un coltellino svizzero. Ti permette di fare di tutto e, per esempio, io la uso per:

  • scrivere il mio diario settimanale
  • tenere il calendario editoriale del blog
  • avere un database di libri e articoli che ho letto
  • archiviare tutte le idee che mi vengono per libri, racconti e articoli.

Quest’ultimo punto è davvero importante.

Avere un posto dove poter conservare le idee che ti vengono di volta in volta ti aiuterà a non perderle e a poterci ritornare su quando poi vorrai lavorarci.

Se non hai mai usato Notion e vorresti una guida a riguardo, fammelo sapere nei commenti e continua a seguire questo blog.

(Ti consiglio di salvarlo tra i preferiti e iscriverti alla mia newsletter, perché nei prossimi mesi usciranno diverse guide che ti saranno molto utili se vuoi scrivere meglio)

Immagino invece che conoscerai Word.

Bene, l’editoria funziona con Word. Puoi usare qualunque programma per scrivere un libro, ma alla fine ti servirà Word per salvare e inviare il tuo libro.

Ah, nel caso non lo sapessi: spesso per chi frequenta la scuola o l’università, Office, dunque anche Word, è gratis. Se vuoi sapere come funziona, clicca qui.

È tutto? Fondamentalmente sì, ma ci sono alcune piccole chicche che possono darti una marcia in più:

  • Cuffie che isolano dal rumore per poter scrivere anche se nella stanza a fianco c’è casino. Io in questo momento ho queste Bose, che ti consiglio.
  • Una sedia ergonomica, visto che passerai tanto tempo alla scrivania.
  • Una lavagna dove appuntarti idee, sviluppi della storia e cose da non dimenticare. Io ne ho due, prese su Amazon: questa è quella più grande e questa è quella più piccola.

3. Trovare l’ispirazione

Quando si parla di scrittura molto spesso si parla anche di «ispirazione».

Per scrivere bisogna essere ispirati e quest’ispirazione pare che arrivi all’improvviso, senza che noi possiamo farci granché.

Ci sono giorni in cui siamo ispirati e giorni in cui, invece, proprio non va.

Ma è davvero così?

Lascia che ti dica come la penso io.

Se sei alla ricerca di idee per scrivere un libro e stai aspettando che arrivi l’ispirazione, molto probabilmente resterai ancora molto ad aspettare.

Chi vuole guadagnare scrivendo deve aver ben chiaro in mente che quello dello scrittore è un mestiere e, aggiungo io, un’attività artigianale.

Lo scrittore si sveglia ogni mattina e ogni mattina, al di là che sia ispirato o no, fa una cosa e una soltanto: scrive.

La verità è che ciò che ti blocca al «vorrei scrivere un libro» è l’ostacolo che limita gran parte degli aspiranti scrittori. È il primo ostacolo da superare.

4. Come superare il primo ostacolo che troverai

Pensare troppo può far male e spesso, quando si tratta di iniziare a scrivere, siamo tutti overthinker.

Ci facciamo prendere dal perfezionismo e allora stiamo lì a ripensare a quel dettaglio della storia, a immaginare cosa dovremmo fare e a preparare piani di battaglia che mai poi mettiamo in atto.

In fondo il perfezionismo nasconde una grande insicurezza.

Abbiamo paura di fallire, dunque, pur di rimandare il fallimento che temiamo, ci tiriamo indietro.

Continuare a rimandare però significa anche creare un sicuro rimpianto per il tuo io del futuro.

L’idea ti piace?

Per smettere di procrastinare bisogna agire e per agire devi concentrarti sulla minima azione che puoi compiere.

Qual è in questo caso? Un’idea è scrivere il soggetto della tua storia.

Il soggetto è la storia in miniatura. Di solito è lungo uno o due pagine, in cui racconti brevemente ciò di cui vuoi parlare.

Dunque, per completare questa prima fase, ti do un compito da svolgere: scrivi il soggetto del libro che intendi scrivere.

Può essere lungo al massimo 3600 caratteri, cioè due cartelle editoriali. Farlo ti aiuterà a mettere ordine e ad avere un punto di partenza.

Una volta che lo avrai fatto potrai passare alla Fase 2.

Fase 2: Iniziare a scrivere un libro

Adesso che hai le app per scrivere, l’idea della storia e il soggetto possiamo cominciare a far sul serio.

Come ho già detto prima, c’è solo un modo per scrivere un libro: un po’ alla volta, ogni giorno, con la pazienza di un artigiano. Deve diventare un’abitudine.

1. Sviluppare l’abitudine di scrivere

Se vuoi iniziare a scrivere un libro, quello che sto per dirti farà la differenza.

Un’abitudine è nient’altro che un azione che svolgiamo in automatico, senza pensarci. Le abitudini possono essere tanto negative quanto positive.

E le abitudini positive, come può essere proprio l’abitudine di scrivere, sono quelle che trasformano le nostre idee in cose concrete e tangibili.

È matematico che, scrivendo ogni giorno, anche quando ti senti poco ispirato, arriverai a scrivere un libro.

Ci avrai dedicato un certo numero di ore, una certa quantità di impegno, di certo superiore a quelli che ti dicono che scrivono quando sono ispirati.

Cosa puoi fare dunque per sviluppare quest’abitudine?

Ti consiglio di provare questo percorso che ho preparato con 66 esercizi di scrittura creativa.

Sono esercizi che ti aiuteranno a scrivere meglio e dare forma alla tua storia in 2 mesi.

Prova e vedrai.

2. Formatta il tuo documento

Passiamo ora alla pratica vera e propria.

Devi sapere che nell’editoria ci sono degli standard nella formattazione dei documenti. Il tuo foglio deve essere impostato così:

  • Il carattere deve essere il Times New Roman, di dimensione 12
  • Giustifica il testo
  • Imposta un’interlinea di 1.15 e un rientro di 0.05

Tutte queste sono impostazioni che puoi aggiustare da Word. Se dovessi avere problemi, scrivimi pure nei commenti 🙂

Questa formattazione ti servirà sia per avere un documento che poi potrai mandare alle case editrici sia che per creare ordine.

Lavorare nell’ordine farà sì anche che anche le tue idee vengano fuori con più facilità e meno confusione.

Adesso dunque puoi iniziare e scrivere la prima frase del tuo libro.

In questo momento non stare a pensare troppo alla forma o alla struttura della storia, ma scrivi, scrivi, scrivi.

3. Come organizzare il tuo tempo

E per farlo devi saper organizzare la tua giornata.

Se nella vita studi o fai un altro lavoro, trovare il tempo per scrivere può non essere semplice, ma è possibile.

Partiamo da un presupposto: non tutto il tempo è uguale.

Di mattina potresti essere più creativo che di sera. A fine settimana è probabile che ti venga più facile rivedere quello che hai scritto invece che scrivere cose nuove.

D’estate è più complesso stare concentrati rispetto all’inverno per via del caldo.

Tieni presente questo, prendi il tuo calendario e bloccati il tempo che ti serve per scrivere un libro.

Io, per esempio, scrivo ogni mattina e anche nel mio lavoro – faccio il copywriter – cerco di dedicare la mattina alla creazione.

Certo, non basta questo per essere costanti, ma è già un ottimo inizio.

E, per continuare, datti un numero di parole da scrivere ogni giorno.

Spesso si dice di scrivere una pagina al giorno: in una pagina, devi sapere, ci stanno circa 300 parole. E 300 parole, dunque, può essere un buon ritmo quotidiano.

Così facendo avrai spazio e tempo da dedicare alla scrittura.

4. Segui una struttura narrativa

Se vuoi scrivere un romanzo, al di là della storia che racconti, è importante il modo in cui lo fai.

La forma non è un dettaglio. E, oltre allo stile di scrittura, la forma sta anche nell’invenzione della storia e in come disponi i fatti.

Ogni storia che si possa dire tale si origina da un incidente scatenante, che mette in moto l’azione, passerà per diversi conflitti e poi potrà risolversi o meno con uno scioglimento finale.

Se vuoi approfondire i temi della narrazione, ti consiglio di partire da questa mia guida su come scrivere una sceneggiatura.

Al suo interno troverai anche una ricca parte su come strutturare una storia.

5. Ricorda sempre questo consiglio

Avere in testa una storia, magari abbozzarla su carta e scrivere ogni giorno è un buon inizio per scrivere un libro.

La scrittura, tuttavia, è un processo lungo, tortuoso e spesso scoraggiante.

Può essere come viaggiare su un’autostrada apparentemente infinita e senza uscita.

Devi confidare nel processo e goderti il viaggio.

Le soluzioni ai problemi che ora ti sembrano insormontabili nasceranno solo scrivendo.

L’uscita sbucherà all’improvviso, quando meno te l’aspetti, e non ci sono navigatori abbastanza potenti e precisi da poterti guidare passo dopo passo.

Devi essere tu ad andare continuamente alla scoperta e a ricordarti che in questa seconda fase hai un obiettivo e uno soltanto.

6. Finisci la prima bozza

Vai avanti finché non hai finito la prima bozza.

Ernest Hemingway diceva che la prima bozza è – letteralmente – sempre una merda. E non perché si è scrittori di merda.

Non confondere mai ciò che fai con ciò che sei.

Il senso delle parole di Hemingway è allo stesso tempo più semplice e più profondo. E ha a che vedere con la natura della bozza.

Cos’è in fondo una bozza? Nient’altro che la prima forma che prendono i tuoi pensieri su carta.

È come gettare le fondamenta di una casa.

Non saranno belle da vedere, ma senza è impossibile costruire, così come senza finire una bozza non riuscirai mai a scrivere un libro.

La fase in cui ti dedicherai a trasformare il grezzo in un libro vero e proprio è quella successiva.

È la fase della vera scrittura: la fase numero 3.

Fase 3: Riscrivi il tuo libro

Adesso sei come uno scultore davanti al suo blocco di marmo ancora intatto.

La bozza è il tuo libro da sgrezzare, levigare e a cui dare una forma ben definita. 

Sarà l’editing, cioè una lunga serie di riletture e riscritture, a permetterti di passare da questo informe ammasso di parole a una scultura da ammirare.

Prima però, per riuscirci, devi togliere per un po’ i panni dello scrittore.

1. Diventa il tuo critico più severo

Fai passare del tempo dalla scrittura della bozza.

Capita di essere così affezionati a ciò che si è creato da non voler modificare nemmeno una virgola.

È solo il tempo a darci quel necessario distacco per capire quando serve farlo.

Scrivere è un processo e il vero lavoro dello scrittore, così come quello dello scultore, inizia quando comincia a togliere, alleggerire, se è il caso a modificare.

Non temere di tagliare il superfluo e, se necessario, di cambiare molto o addirittura tutto.

Vediamo adesso qualche prima indicazione su dovresti fare l’editing del tuo libro.

2. Leggi ad alta voce

Leggersi è l’esercizio più indicato che puoi fare per migliorare quello che hai scritto.

Arriverai ad avere la nausea delle tue parole, e quello è un discreto punto d’arrivo.

Buona pratica è leggersi ad alta voce.

La lettura ad alta voce, prima di tutto, ti renderà più evidenti refusi e piccoli errori che possono esserti saltati – ce ne sono sempre.

E, cosa non meno importante, ti darà un’idea di come suona il tuo libro, di come scorrono le frasi, dove puoi intervenire per migliorare il ritmo e levigare tutto.

3. Fai diverse letture

Mi ripeto: devi leggerti, leggerti, leggerti e leggerti ancora.

Visto che un libro di solito è una cosa abbastanza voluminosa, considera di fare delle letture specifiche.

Ti spiego cosa intendo.

Una prima lettura potrebbe essere dedicata ad analizzare trama e struttura narrativa, per assicurarti che non ci siano salti, fatti che non tornano e incongruenze.

Una seconda lettura puoi farla per rivedere formattazione e punteggiatura. E una terza la potresti riservare a scovare gli errori ortografici.

Insomma, ci siamo capiti, non ci sono limiti alle riletture.

4. Trova dei beta-reader

Immagino che vuoi scrivere un libro perché venga letto. Ecco perché i giudizi di potenziali lettori sono preziosi.

Abbiamo già è detto che bisogna diventare i propri critici più severi e che, per riuscirci, devi distaccarti da quello che hai scritto.

Ovviamente però non sarà mai possibile distaccarti del tutto e ci saranno sempre dettagli che oramai tu non noti più o cose che a te sembrano chiare e invece non lo sono.

C’è solo un modo per trovarli: fai leggere il tuo libro ad altri. Lo so, può essere un passo che spaventa, ma è necessario.

Mi raccomando: poniti con un atteggiamento costruttivo. Accetta le critiche, soppesale e riflettici.

Non è detto che tu debba seguirle tutte, ma quanto meno chiediti il motivo per cui quella critica è nata e valuta se è il caso di intervenire sul testo.

E, a questo punto, facciamo un piccolo brindisi virtuale: siamo arrivati alla quarta e ultima fase. Quella che stavi aspettando dall’inizio della scrittura del libro.

Fase 4: La fase finale

Arrivati qui in fondo il tuo libro, passato per bozze, scritture, letture e riscritture (e riletture), esiste.

Possiamo dire che il tuo sogno di scrivere il tuo libro ha finalmente cominciato a prendere forma, ma ora mancano i passi finali.

Vediamo quali sono quelli da compiere per pubblicare un libro e diventare uno scrittore (o una scrittrice) a tutti gli effetti.

1. Non chiudere il libro in un cassetto

Sembra banale, ma non lo è. Adesso che hai il tuo libro tra le mani devi farlo girare, soprattutto se sei un esordiente.

Prima di tutto: valuta l’idea di affidarti sin da subito a un editor.

Ce ne sono diversi che lavorano come freelance e possono aiutarti a sistemare il tuo libro per poi inviarlo a una casa editrice.

C’è anche tutto il mondo delle agenzie letterarie da conoscere, e presto pubblicherò un post a riguardo.

(Iscriviti alla newsletter, se vuoi ricevere un avviso quando lo pubblicherò. Ogni tanto ti invierò anche consigli sulla scrittura e su libri da leggere)

Allo stesso tempo attivati tu stesso e proponi il tuo libro agli editori, tenendo ovviamente conto che:

  • se sei un esordiente, sarà più probabile riuscire a farsi pubblicare da una piccola casa editrice invece che da una famosa, come può essere Mondadori o Einaudi
  • cerca editori che pubblicano già cose simili a quella che hai scritto
  • scrivi una mail in cui fai capire di cosa parla il tuo libro, chi sei e perché stai scrivendo proprio a loro, così da far capire che non stai sparando nel mucchio.

Sii specifico e sintetico quanto basta. Chi ti leggerà riceve decine, se non centinaia di proposte simili ogni giorno.

2. Fallire è ok

Non è detto che riuscirai subito a pubblicare un libro.

Sì, è possibile che fallirai. Questa parola ci spaventa tutti e forse ti ha frenato fin qui.

Non solo però fallire è ok, ma è necessario.

Abbiamo già detto che per smettere di procrastinare, di rinviare quello che desideri fare è necessario agire e l’azione implica l’errore.

Tutto sta nell’inquadratura da cui guardi ciò che succede.

Per esempio: sapevi che Italo Svevo, uno degli autori più importanti del Novecento italiano, arrivò ad abbandonare la scrittura?

Una vitaSenilità, i suoi primi due romanzi, furono completamente ignorati. Anche perché, isolato nella sua Trieste, gli era praticamente impossibile frequentare i salotti letterari dell’epoca – Milano, Firenze, Roma.

È l’aver agito, e non solo la fortuna, a far sì che poi James Joyce si appassionasse così tanto a Svevo da impegnarsi in prima persona a farlo conoscere.

Fare è sempre meglio di non fare, perché poi non ti mancherà il tempo di migliorare.

Ciò che importa davvero è se ciò che fai ti piace, ti dà soddisfazione. Il resto è una conseguenza.

3. Studia ancora

Come si dice, non si finisce mai di imparare.

E, se è vero che non esiste un manuale per scrivere un libro, ce ne sono alcuni, di libri, che aiutano a entrare nell’officina dei grandi scrittori.

Qualche consiglio? Te ne do tre:

  • On Writing di Stephen King, che, per quanto non sia un autore che mi attrae, in questo saggio – letto ormai diversi anni fa e citato all’inizio di questa guida – dispensa una montagna di consigli per diventare scrittori
  • Come funzionano i romanzi di James Wood, che invece ho letto da pochissimo e aggiungerà alla tua cassetta degli attrezzi creativi un bel po’ di arnesi in più
  • Lezioni americane di Italo Calvino, l’ho letto e riletto negli anni dell’università e sono sicuro saprà darti diversi spunti di riflessione per guardare alla letteratura e alla realtà con occhi diversi

Su questo blog, inoltre, trovi anche diverse guide gratuite che puoi studiare per diventare uno scrittore migliore:

Ti consiglio anche di iscriverti alla newsletter, dove di tanto in tanto invio consigli di scrittura, riflessioni sulla creatività e libri da leggere.

4. Ricomincia a scrivere un libro

Non importa se hai pubblicato o meno il tuo primo libro. Continua.

Questo non significa che devi scrivere un libro al mese e nemmeno un libro all’anno.

Prenditi i tuoi tempi, ma procedi come la goccia d’acqua che scava la roccia – lenta, ma persistente.

Prima l’ho accennato e ora voglio ripeterlo.

Non deve essere l’obiettivo finale a motivarti – pubblicare, vendere tante copie o qualsiasi altra cosa – quanto invece il piacere che provi nello scrivere.

Solo così, liberandoti dalle zavorre della nostra epoca iperproduttivista, potrai creare qualcosa di veramente tuo.

E con questo è tutto. Ci leggiamo presto,

Felice

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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